Adriatica - Periplo dell'Isola d'Elba

La passione per il Mare mi accompagna sin dai prima anni di Vita. Quella per la Barca a Vela è cresciuta esponenzialmente all’età di venticinque anni, dopo il periodo adolescenziale in cui subivo il fascino dei Motor-Yacht, seguendo un programma televisivo in cui una coppia di simpatici viaggiatori realizzò il grande Sogno di fare il Giro del Mondo a bordo di un’imbarcazione dallo scafo rosso. Seguendo le avventure di Syusy Blady e Patrizio Roversi a bordo di Adriatica ho iniziato a sognare di imparare l’arte di imbrigliare il vento nelle vele e solcare tutti gli Oceani del Pianeta. 

Adriatica a Porto Ferraio

Dopo le indimenticabili esperienze oceaniche vissute nel 2017, due traversate atlantiche e 9000 miglia di navigazione nell’arco temporale di solo nove mesi, ho continuato a navigare nel Mar Mediterraneo fino alla metà del 2018. Dopo quattro lunghi anni il desiderio di navigare negli elementi è tornato a bussare alla porta dei desideri e con esso la realizzazione di un grande Sogno: salire a bordo e timonare la mitica Adriatica. Da ormai due anni ho avuto il piacere di conoscere di persona Syusy Blady e instaurare una piacevole conoscenza che mi ha portato ad essere invitato a bordo per timonare l’imbarcazione che sognavo da ragazzo. Adriatica è una signora degli oceani, con i suoi 22 metri e le 50 tonnellate di dislocamento che la caratterizzano, è in grado di affrontare ogni tipo di navigazione anche con pessime condizioni meteo-marine. 

Adriatica in rada a Porto Azzurro

Fortunatamente l’esperienza vissuta a bordo di Adriatica è stata caratterizzata da mare calmo e lunghe e soleggiate giornate d’agosto, nella cornice bellissima dell’isola d’Elba. Quest’esperienza è stata impreziosita dall’incontro con Giuseppe, per gli amici Beppe, un giovane velista non vedente. Dopo l’incontro sulla darsena di Piombino, abbiamo trascorso tutta la settimana insieme oltre a condividere la cabina. Il resto dell’equipaggio era composto da belle persone con interessi comuni sul mondo spirituale, oltre la materia visibile, e infine dall’armatrice: la Mitica Syusy! Arrivato a Porto Ferraio, dopo un breve viaggio in traghetto in compagnia di socievoli gabbiani che volavano seguendo la rotta del traghetto, mi sono emozionato davanti all’imponenza e la maestosità di Adriatica. Vi confesso che quando sono salito a bordo un brivido ha attraversato tutto il mio corpo. Il tempo utile per fare la cambusa, abbiamo mollato gli ormeggi e siamo usciti dal porto: rotta Sud destinazione Porto Azzurro. Dopo una notte in rada, sotto un cielo colmo di astri e la silenziosa presenza della Via Lattea incorniciata tra decine di stelle cadenti, la navigazione è proseguita con rotta ovest, tra bagni in calette solitarie e deliziosi pasti cucinati sapientemente da Fabrizio.

Al timone insieme a Beppe

Stringere le mani sul timone di questa imbarcazione è stata un’emozione infinita, non facile da esprimere a parole. Lo scafo inclinato che fendeva le onde, le vele regolate per la bolina gonfiate da un vento teso e favorevole e la vibrazione positiva emanata dall’equipaggio ci hanno condotto fino a Marina di Campo. Per spezzare la settimana e concederci un po’ di mondanità, siamo scesi a terra per una pizza e una passeggiata tra boutique e ristoranti disseminati tra vicoli e piccole piazze. Nei giorni a seguire abbiamo navigato seguendo sempre la rotta costiera, godendoci le Piscine di Secchetto e fermandoci per un tuffo sul relitto di Pomonte. L’imponente imbarcazione ci ha cullato dolcemente sulle onde fino alla nota spiaggia della Biodola: seicento metri di sabbia incastonati nella natura. 

In rada alla Biodola

Dopo una colazione abbondante a un chiosco-bar con vista mare, abbiamo raggiunto l’insenatura di Lamaia con l’omonima spiaggia. Lunghi bagni accompagnati da ricche risate hanno fatto da cornice a questo angolo di paradiso nostrano, tra i più belli di tutta l’isola. Il rientro nella grande insenatura di Porto Ferraio è stato accompagnato da un bellissimo tramonto, l’ennesimo goduto con vista a 360° a bordo della barca che ho sognato sin da ragazzo. Questa esperienza a bordo della mitica Adriatica è stata utile per rispolverare le capacità assopite da “Velista per Caso”. 

Alba a bordo di Adriatica

Colgo l’occasione per ringraziare Bruno, lo skipper di Adriatica, per avermi fatto timonare diverse volte e avermi assegnato il compito di issare e ammainare le vele: è stato un gran bel ripasso delle capacità nautiche. Ho conosciuto persone bellissime e vissuto l’esperienza di navigare tenendo stretto il timone insieme a Beppe. Un’esperienza unica impreziosita da emozioni indescrivibili percepibili in pieno soltanto da chi ha un’empatia molto sviluppata. 

In compagnia di Syusy Blady

Syusy Blady è stata simpatica e brillante come quando la seguivo nelle sue avventure attraverso lo schermo televisivo e questo periplo dell’isola d’Elba ha trasformato la nostra conoscenza in amicizia. Infine, come per ogni avventura vissuta in barca a vela, mi sono goduto la grandezza di Madre Natura incastonata tra i due miracoli quotidiani dell’alba e del tramonto sempre in compagnia del mio migliore Amico: il Mare.

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